Materie prime critiche tra fabbisogni industriali, dati e nuove strategie per l’Italia

La transizione energetica, l’innovazione tecnologica e la riconfigurazione delle filiere globali stanno riportando al centro un tema cruciale: la gestione delle materie prime critiche e strategiche. In questo scenario, tre parole chiave – relevance, regeneration, recycling – stanno ridefinendo il modo in cui Paesi e sistemi produttivi pensano alla propria sicurezza di approvvigionamento.

Come si possono tradurre questi principi in scelte concrete di politica industriale? E come bilanciare importazioni, attività estrattive nazionali e nuovi modelli di utilizzo efficiente delle risorse?

Il CRIET Incontra “R3 Materials → Next Materials” nasce per affrontare queste domande da un punto di vista pragmatico: riunire istituzioni, mondo della ricerca e imprese per discutere dell’uso attuale e prospettico delle materie prime critiche nel tessuto industriale italiano, facendo emergere tanto le opportunità quanto le vulnerabilità del sistema.

Un elemento centrale del dibattito sarà l’analisi della domanda effettiva di Critical Raw Materials da parte delle imprese italiane. Più che partire solo dall’offerta o dai vincoli di approvvigionamento, il convegno propone di leggere il tema a partire dai fabbisogni reali del nostro tessuto produttivo.

In questo quadro, il CRIET, in collaborazione con ISTAT, porta un contributo specifico:

• una metodologia quantitativa per rappresentare i fabbisogni delle imprese attraverso l’analisi delle importazioni;

• una serie di riflessioni costruite su un approccio data-driven e country based, che consente di leggere il posizionamento dell’Italia rispetto ad altri contesti nazionali.

L’iniziativa coinvolge attori diversi per missione, dimensione e ruolo nel sistema economico, con l’obiettivo di rendere il confronto più mirato e operativo possibile: non alimentare il divario competitivo con altri Paesi, ma offrire alle imprese italiane strumenti e scenari per giocare d’anticipo, orientando scelte industriali, politiche e di investimento su basi più solide e meno incerte.