Negli ultimi 20 anni il mondo ha radicalmente cambiato il modo di comunicare. Sono nati una serie di servizi innovativi, nuove opportunità di entrare in relazione con clienti, prospect e partner commerciali, nuove professioni che prima non esistevano.

In tale contesto, l’Italia continua a caratterizzarsi per una struttura di PMI che determina una grande particolarità del nostro Paese: imprese che competono ed al contempo collaborano, filiere molto articolate e dai confini non rigidi, strutture economiche flessibili e in grado di adattarsi velocemente al mutare delle circostanze.

Tuttavia, spesso le PMI hanno dimensioni troppo contenute per sostenere investimenti importanti, sono sottocapitalizzate, con un modello di business centrato sulle relazioni e su una riconosciuta ‘capacità di fare’.

Quali opportunità e quali problemi sperimentano quindi oggi le PMI nel loro modo di comunicare? Rispondere a questa domanda è il principale obiettivo di CRIET – Centro di Ricerca Interuniversitario in Economia del Territorio e dei partner della ricerca, condotta studiando con un approccio metodologico rigoroso cosa stia cambiando nelle modalità di relazionarsi e di comunicare delle piccole e medie imprese. Allo scopo sarà di grande ausilio anche il confronto col 2002 quando, all’inizio dell’epopea delle dotcom e agli albori della diffusione di Internet, venne realizzata una analoga ricerca.

Comprendere se, quanto e come il mondo delle PMI ha cambiato il proprio modo di comunicare sarà l’oggetto della giornata di lavoro, nel corso della quale, oltre alla presentazione della ricerca condotta in collaborazione con le sedi territoriali di CRIET di Ancona, Firenze, Napoli e Urbino, ci saranno interventi di professionisti ed aziende. Il convegno si presenta come un momento di confronto grazie al quale sarà possibile accrescere la consapevolezza dell’oggi, nonché confrontarsi con nuove idee e dibattere di linee guida avvincenti per il futuro delle PMI italiane.